The China Study e la Moda Vegana

8862293720 The China Study

Che cos’è? Il suo libro presenta il più importante studio della distribuzione e frequenza delle malattie mai effettuato in tutta la storia, e nello specifico alle abitudini alimentari. Si tratta di una meta-analisi durata 27 anni, realizzata in collaborazione con varie università, le cui conclusioni o meglio INTERPRETAZIONI, se applicate, dicono, possono salvare la vita a milioni di persone e aumentare in ogni caso la qualità della vita.

Perchè “China”?

Forse è la prima volta che uno studio delle abitudini alimentari e delle conseguenze sulla salute viene eseguito a livello globale. Sono stati scelti soprattutto determinati settori della Cina perché la popolazione viveva nello stesso luogo per tutta la vita a e consumava cibi prodotti a livello locale.

Uno dei dati importanti che emerse già allora era che la genetica, l’ereditarietà è poco rilevante per l’insorgere delle malattie, soprattutto quelle di tipo degenerativo e gravi: non più del 2 o 3%. Lo sono invece in forte misura le condizioni ambientali e lo stile di vita, che però spesso accomunano persone della stessa famiglia.

L’obiettivo della ricerca era: perché ci ammaliamo, e come possiamo prevenire e guarire le malattie?

Confrontando tra loro i risultati di molti studi si riesce ad avere un’ottima visione d’insieme, a maggior ragione se sono riferiti a più di una sola nazione o zona geografica e se coprono  un vasto periodo di tempo.

Molte malattie, poche le cause e sempre le stesse

Si è scoperto che forse c’è un fattore fondamentale che le accomuna tutte e ognuno di noi può fare molto per migliorare le proprie condizioni di salute, il proprio benessere psicofisico, fino a tarda età.

Sorge spontanea la domanda: ma se per lavoro siamo costretti a vivere in una grande città o vicino a fonti di inquinamento, siamo a priori “condannati”? L’analisi del libro è assai confortante perché nelle medesime condizioni ambientali non tutti si ammalano: l’importante è lo stile di vita e l’alimentazione. (l’analisi comprende un infinità di malattie e disturbi cognitivi)

3 “sorprese” del libro:

  1. Il numero/quantità di calorie non è così importante.
  2. Lo stesso vale per i grassi: non è detto che sia sufficiente consumare latte magro e carne magra per essere in perfetta salute; è una questione sia di quantità, ma soprattutto di qualità, o meglio di provenienza dei grassi.
  3. Addio alle diete low carb, a basso contenuto di carboidrati proposte da tempo soprattutto dalle correnti dietetiche statunitensi. Il risultato inequivocabile degli studi è  che persone con un maggiore consumo di calorie e di carboidrati, purché di qualità, commisurato alle loro attività, hanno un’immunità alle malattie infinitamente maggiore rispetto alle popolazioni perennemente a dieta.

Allora dove sta il “trucco”? Quale fattore è più importante?

Le proteine

Il primo “ingrediente” esaminato è stata la proteina. Nei paesi con sufficiente benessere economico si verifica un consumo eccessivo di proteine, e questo dice che può diventare la causa principale di problemi se sono di origine animale.

Anche se, seguendo questa logica, tutti i body builders dovrebbero essere malati a questo punto….

Con un cambio di dosaggio proteico dicono, a tumore ormai sviluppato: con il 20% il decorso accelerava, con il 5% invece rallentava o addirittura regrediva.

 In altre parole, è l’eccesso, cioè quel che supera il reale fabbisogno, che diventa un fattore critico.

L’importanza delle fibre

Sappiamo da tempo che le fibre sono indispensabili per un corretto transito intestinale, quindi necessarie non solo per salvaguardare la linea e il peso-forma ma anche per fare da spazzini che accompagnano le tossine fuori dal corpo.

Qui viene spiegato che un aumentato apporto di fibre non inibisce l’assorbimento di ferro nell’organismo come qualcuno pensa. Il motivo è da ricercare probabilmente nel fatto che molti cibi a elevato contenuto di fibre (ad esempio i cereali integrali) sono anche ricchi di ferro. L’assunzione di ferro nell’alimentazione prevalentemente vegetale delle popolazioni esaminate era sorprendentemente alta , e ciò sfata il mito che le persone anemiche dovrebbero aumentare il consumo di carne.

Ovviamente un elevato consumo di fibre è sinonimo di elevato consumo di cibi di origine vegetale; alimenti come fagioli, verdure in foglia e cereali integrali sono tutti ricchi di fibre.

Più colori in tavola!

C’è un nesso molto stretto tra i colori e il tipo/la quantità di antiossidanti presenti. E gli antiossidanti sono indispensabili per proteggerci dai danni provocati dai radicali liberi, sostanze che invece produciamo durante tutto l’arco della nostra vita e che appunto inducono, se non “tenute a bada” dagli antiossidanti, dei danni al nostro organismo: i nostri tessuti si irrigidiscono e diventano limitati nelle loro funzioni, insomma… invecchiamo prima del tempo.

E il peso corporeo?

A quanto pare, non è la quantità di calorie di per sé, ma la loro origine ad essere determinante! Semplificando possiamo dire che il nostro corpo utilizza le calorie provenienti dai carboidrati in prevalenza per produrre calore; proteine e grassi invece sono utilizzati più facilmente come “deposito”, sotto forma di grasso corporeo, salvo in caso di drastica riduzione di calorie totali introdotte.

I dati raccolti dall’enorme numero di persone osservate sono stati poi controllati in laboratorio, e si sono ottenuti gli stessi risultati. La dieta può indurre piccoli cambiamenti nel metabolismo calorico e quindi aiutare a raggiungere il proprio peso-forma. È davvero un grande sollievo non dover più contare le calorie ma seguire alcune regole semplici e salutari!

Le regole d’oro

The China Study ci dice che possiamo mangiare quanto vogliamo e raggiungere comunque il nostro peso ideale, fintanto che mangiamo i cibi giusti. E possiamo dire addio a sacrifici, privazioni o cibo insipido, per amore della linea; anzi, una fame prolungata fa sì che il nostro corpo rallenti il metabolismo, in un meccanismo di difesa, e tenga ben strette le riserve di grasso.

La prima e più importante regola è mangiare con piacere, a sufficienza e dando la preferenza sempre a cibi di origine vegetale, lasciati  nello stato più naturale possibile. Non ha senso parlare di “carboidrati”: non mangiamo carboidrati allo stato puro, ma mangiamo ad  esempio un risotto, ed è meglio che si tratti di riso integrale proveniente da coltivazione biologica, condito magari con abbondanti verdure di stagione. Se desideriamo il sapore dolce, è bene consumare frutta fresca, o eventualmente frutta disidratata (ad esempio uvetta o albicocche secche). Ovviamente lo sport ed il movimento fa parte di una vita sana, e sta a noi farne quanto e quando possiamo; così  come respirare aria pulita, esporsi alla luce naturale quando è possibile, e ridurre lo stress.

Se attualmente le nostre abitudini alimentari non sono particolarmente sane ma desideriamo migliorarle, è giusto programmare un periodo di transizione. In quel lasso di tempo si faranno certamente delle scoperte gradevoli, ad esempio alcuni ristoranti etnici o ricette finora sconosciute ma che aggiungono gusto e varietà alla tavola.

Un aiuto notevole può venire dal proprio intuito, ad esempio quando si tratta di scegliere se  apportare cambiamenti radicali oppure graduali. Sicuramente si modificheranno le nostre preferenze, e man mano apprezzeremo sempre più i gusti semplici e naturali.

Ecco il libro

Se non hai voglia di leggere, ecco il DVD

o il corso dal vivo a Vicenza

NB. Io personalmente non sono vegetariano, mangio di tutto… se l’evoluzione voleva che fossimo vegetariani, dopotutto, ci avrebbe dato la masticazione di una mucca 😉

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