Yes Man

OneSheet (Page 1)
Offline Legend

Tutti hanno visto sicuramente il (caruccio) film con Jim Carrey… (se non l’avete visto, guardatelo, ed eccovi una recensione: http://it.wikipedia.org/wiki/Yes_Man_(film) ).
In pratica parla di una persona che, stufa della propria vita, accetta di seguire la regola: dire sempre di si, di fronte a qualsiasi situzione. Il film è basato su una storia vera nonché biografia dell’umorista inglese Danny Wallace. Spinto dalla curiosità, ho letto il libro e sinceramente non mi è spiaciuto, è godibile.
Quindi ho fatto un piccolo sunto dei principi che il protagonista ha imparato durante la sua scelta.
-Innanzitutto si possono rilevare 5 livelli del si: 1) quotidiano (es. al bar, prendimi una birra) 2) quotidiano con sorriso (es. si ti faccio (volentieri) il caffè) 3) cose controvoglia (es. andare a trovare la zia rompipalle) 4) cose spiacevoli (es. lavare il water della nonna) 5) cose spiacevoli e sgradevoli (es. partecipare al matrimonio della persona che ti sta sulle palle sapendo che sua moglie ti odia).
– Dire di si, agire, diventa agire POSITIVO CON FIDUCIA. Non si rimane uguali a prima. Il dire si è allo stesso tempo divertente ma anche una forma di educazione, la fine di un’adolescenza prolungata. Un SI COME CRESCITA: sacrificare una parte della libertà per progredire, assumersi RESPONSABILITA’.
– Il si è anche un modo di cambiare il destino, in quanto quest’ultimo è una somma di scelte, di cambiamenti.
– Ciò che la vita propone, che ci troviamo di fronte, ha una caratteristica per noi: abbiamo 0 CONTROLLO, sulla scelta di ciò che ci accade. Non scegliamo noi il futuro, ci capita: OGNI FATTO E’ UN INSEGNAMENTO, e si può vedere il tutto come una serie di scelte di una entità superiore che ci migliora. Un Dio informe ma sempre presente.
– Fattore importante l’APERTURA MENTALE, sia nelle cose quotidiane che in quelle più importanti, una caratteristica che deve essere NATURALE, PIACEVOLE e ABITUDINE.
– La casualità quindi in generale non esiste, siamo noi con le nostre scelte personali, che le facciamo accadere.
– Meglio un rimorso che un rimpianto. IL RIMORSO è un fatto, accaduto, è “IMPARATO”, è UNA POSSIBILITA’.  Il rimpianto è indefinito, non è accaduto, non si può sapere.
– L’inconscio è un luogo sconosciuto e profondo, ma ha dentro di se tutte le risposte. Se sei rilassato, tu fai una domanda e lui ti risponde: se la risposta non è immediata, “lavora in silenzio”, fino a quando “con un intuizione” si presenta la risposta: la casualità non esiste.
– (per non rovinare la sorpresa) Solo una volta il protagonista si è sbagliato, si può fallire, ma si diventa migliori. Non è andato perso, NON SI E’ FALLITI: bisogna riconoscere il merito di una situazione (che scoprirete solo concludend il libro).
– Tutto questo condito con le variabili del caso, con la situazione personale di ognuno: insomma un percorso, una progressione verso l’eccellenza.
A mio avviso in conclusione il libro merita, giunge a conclusioni positive ed è piacevole: gli do un 7,5 ergo leggete.
Vi lascio con le immagini del libro e del film…
         

 

Offline AvalonVic

Il film lo vedo sicuramente :)
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Offline Davide bRiOz

Il film lo vedo sicuramente :)

E’ carino anche sperimentarlo per qualche giorno! Fatelo insieme agli amici, vi divertirete un sacco (ovviamente tra di voi non vale proporre cose oscene e gli altri non devono saperlo!)

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