Usiamo l’imprinting sessuale nella scelta del partner

Secondo un gruppo di ricercatori inglesi le donne, quando si trovano a scegliere l’uomo della vita, inconsciamente preferiscono il tipo di ragazzo che assomiglia al proprio padre.

Un sistema che funziona anche al contrario: lui tende a preferire delle compagne che gli ricordino la mamma. Ma perché non abbiamo ancora superato il complesso di Edipo?
L’indagine, pubblicata dai ricercatori dell’Università di Pecs su “Proceedings B”, non lascia dubbi e fornisce ancora una volta una testimonianza pratica del fenomeno noto come imprinting sessuale.
Come si è svolto l’esperimento? Il team ungherese ha preso matita e righello e ha misurato le proporzioni dei volti dei componenti di 52 famiglie. Scoprendo significative correlazioni tra i giovani mariti e i loro suoceri, specie per quanto riguarda l’area centrale del volto, la zona naso-occhi, per intenderci. Insomma, per le giovani donne il marito perfetto ha gli occhi del padre.


Una cosa simile è stata riscontrata per le donne. In questo caso, precisano i ricercatori, il legame è con la parte bassa del viso, la zona labbra-mento. Secondo i ricercatori “i bambini disegnano un modello mentale sulla base del genitore del sesso opposto e, da grandi, cercano un partner che ricordi loro questo schema visivo”. In pratica, lui guarda le labbra e lei gli occhi del genitore preso a modello.
Ma solo la familiarità delle caratteristiche fisiche  non bastano a spiegare la scelta del partner. dal momento che i volontari esaminati dai non si sono fatti ispirare dai genitori dello stesso sesso. Insomma, sembra proprio che maschi e femmine scelgano diverse aree del volto di mamma o papà da innalzare a modello, in accordo con le generali preferenze sessuali dei tratti del viso.


Secondo gli esperti, il tutto ha un significato anche dal punto di vista dell’evoluzione umana: sembra che un certo grado di somiglianza renda le persone più geneticamente compatibili, anche se il nostro organismo possiede molti meccanismi di sicurezza, dai feromoni all’olfatto, che ci impediscono di scegliere qualcuno troppo simile a noi, come ad esempio un parente stretto (un’immagine dal film “quel mostro di mia suocera”)

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