Image Streaming

rete-neurale

L’Image Streaming è una tecnica usata per sviluppare una rete neurale molto creativa. Questa tecnica si basa sull’accrescere e rinforzare un collegamento, con cui avere sempre accesso, tra i diversi poli del cervello. La tecnica consiste nel sedersi chiudendo gli occhi e nel descrivere a voce alta il flusso delle immagini che ci appaiono nella nostra mente. Ci sono tre fattori da rispettare affinché Image Streaming diventi efficace:
  1. La descrizione a voce alta delle nostre immagini mentali va fatta ad un’altra persona o, in sua vece, ad un registratore. Non va fatta in silenzio.
  2. Vanno usati tutti e cinque i sensi nella descrizione. Se l’immagine prevede una giungla, non descriverla solo visivamente, ma verbalizzare tutte le sensazioni che si riesce a sentire come l’umidità o l’odore dell’aria, il contatto delle piante sulla pelle, i rumori presenti, ecc.
  3. La descrizione va fatta sempre in tempo presente. Tu sei lì in quel momento.
Lo psicologo Donald Hebb ebbe modo di scoprire che nel momento in cui due neuroni attigui si scambiano regolarmente segnali tra loro viene a crearsi una sorta di empatia elettrochimica che da come risultato una più facile interazione tra i due medesimi rispetto ad altri neuroni non coinvolti nelle stesse attività. Ogni qualvolta noi impariamo qualcosa si crea una specifica rete hebbiana. A volte, però, questi collegamenti neurali, se non vengono utilizzati, tendono ad atrofizzarsi con il tempo. La tecnica dell’Image Streaming è un vero e proprio allenamento su vasta scala per rafforzare molti di questi collegamenti neurali tra loro creando una specie di autostrada tra diverse aree cerebrali distanti tra loro. Il cosiddetto Pole-Bridging (collegamento dei poli cerebrali) ─ generato dall’Image Streaming o da altre tecniche analoghe ─ attiva la porzione più ampia ed equilibrata della massa cerebrale costruendo reti neurali che attraversano il cervello non solo da destra a sinistra, nella tanto auspicata reunion tra l’emisfero sinistro (logica) e l’emisfero destro (creatività), ma pure dall’alto verso il basso  e dalla parte anteriore a quella posteriore.
Questa tecnica non usa solo i collegamenti hebbiani che usufruiscono della percezione visiva, ma anche le restanti forme percettive. Nella tecnica di visualizzazione immaginativa oltre ad esternare verbalmente le proprie immagini mentali (facendo così lavorare l’area di Broca e il lobo temporale) contemporaneamente si stimolano le restanti percezioni sensoriali. Nella visualizzazione non basta vedere l’immagine mentale bisogna, da caso a caso, sentirla tattilmente, odorarla, assaporarla, ascoltarla, analizzarla e rifletterci su di essa tutto rigorosamente in tempo reale. Vanno attivate quanti più collegamenti hebbiani possibili. In questo modo si crea una veloce ed efficiente autostrada neurale tridimensionale in grado di fare comunicare ogni area cerebrale. Il Pole-bridging non è altro che queste intersecazioni neurali destra-sinistra tra i due emisferi della neocorteccia, avanti-dietro tra lobo frontale, lobo occipitale e cervello medianico e su-giù tra lobo parietale, lobo temporale, cervello medianico e cervelletto.
In un esperimento svolto dal fisico Charles P. Reinert, fatto ad alcuni suoi studenti, scoprì che l’uso della tecnica dell’Image Streaming dopo soli 80 minuti alzava di un punto il test del Q.I. (quoziente d’intelligenza).
Rispetto ai neuroni  ─ che smettono di riprodursi dopo la nascita ─ le cellule gliali, gli assoni e i dentriti possono continuare ad aumentare di numero nella nostra vita, proprio in base all’uso che facciamo del nostro cervello. Tecniche di questo tipo portano sempre ad un maggior flusso di immagini che non vengono censurate dalla neocorteccia/personalità; non molto lontano da quelle che vengono definite libere associazioni.

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